Il progetto di SI Lab per l’orientamento a scuola, così si riduce la disparità sociale

In un articolo Il Giornale racconta l’iniziativa WideHo dell’Università Bocconi all’interno di MUSA

È partita ieri, a Milano, nelle classi prime e seconde delle scuole secondarie di primo grado che hanno aderito, l’iniziativa sull’orientamento scolastico WideHo dell’Università Bocconi che nasce nel Social Inclusion Lab, laboratorio di ricerca realizzato all’interno del progetto MUSA finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU.

In un articolo Il Giornale racconta dove nasce l‘idea di partenza: la scelta della scuola superiore determina i risultati scolastici e lavorativi dei ragazzi nel lungo termine. A maggior ragione, l’orientamento diventa fondamentale quando i contesti di partenza sono diversi.

La dimostrazione la forniscono i dati: tra i ragazzi che finiscono le scuole superiori, oltre l’80 per cento di quelli con almeno un genitore laureato iniziano a frequentare l’università  subito dopo la maturità , contro meno di un terzo dei ragazzi i cui i genitori hanno esclusivamente la licenza media. Il progetto punta a ridurre le disparità sociali.

All’inizio della terza media, secondo le scuole coinvolte in un’indagine condotta da Selene Ghisolfi e Giovanna Marcolongo all’interno del progetto WideHo i ragazzi sono consapevoli delle proprie potenzialità (50%) ma non sanno quale indirizzo scolastico vi si abbini meglio (67%). Gli studenti, inoltre, dimostrano di conoscere poco il mondo del lavoro e gli sbocchi professionali di ciascun indirizzo di studio (66%).

Un progetto che punta a ridurre le disparità sociali nelle scelte scolastiche: “è necessario che i ragazzi
inizino presto a riflettere sulle loro effettive capacità e attitudini, sul percorso scolastico che permetterà
loro di prepararsi per il lavoro dei sogni e sul mercato del lavoro – spiega Alessandra Casarico,
coordinatrice del Silab – per aumentare la consapevolezza, stimolare le legittime ambizioni
anche fuori dal contesto famigliare, che in certi casi può ‘tarpare le ali'”.