Da ormai una decina d’anni, la Lombardia e in particolare Milano hanno assistito a una crescita esponenziale del numero di startup innovative. Attualmente il 50% delle start up italiane si trova in Lombardia, secondo i dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico e analizzati nel rapporto di Mind The Bridge, inoltre il numero di nuove imprese fondate nella Regione è aumentato del 26,8% solo nel 2023, raggiungendo le 3.751 imprese (su un totale di 14.000 sparse sul territorio italiano) posizionate in particolare nella città metropolitana di Milano la quale si trova al primo posto in Italia per la creazione di nuove startup.

Questo trend non è causale ma il risultato della grande disponibilità di finanziamenti e risorse che Milano e la Lombardia sono in grado di fornire rispetto ad altre realtà, ma soprattutto grazie all’ottimo livello delle università milanesi nell’ambito tecnologico e alla conseguente attività di mentorship che queste attuano nei confronti dei giovani imprenditori. La Lombardia inoltre non si ferma qui e guarda anche al futuro, con l’istituzione di un fondo per le start up denominato Lombardia Venture del valore di 40 milioni di euro e il rifinanziamento del programma Microcredito che nel 2024 avrà un budget di 24 milioni di euro.

Su Milano non convergono solo start up italiane, la città è infatti capace di attirare il 25% delle startup straniere che operano in Italia. La Camera di Commercio sottolinea come il capoluogo lombardo sia dotato di un sistema economico multiculturale che è molto più sviluppato ed efficiente di città come Roma, avendo sul suo territorio operative oltre 5.000 imprese a partecipazione estera che impiegano circa 590.000 lavoratori e forniscono un fatturato aggregato di quasi 305 miliardi di euro.

Ma non solo Milano e la Lombardia, è tutto il Nord Italia che si avvale della presenza positiva di start up: sul totale delle neo-imprese italiane il 6% si trova in Piemonte, in Veneto il 4%, in Trentino il 2,7%, in Friuli il 2% e in Liguria l’1,4%. C’è quindi da sottolineare come il Settentrione viaggi a un ritmo molto diverso rispetto al resto del Paese, questo è dovuto in primo luogo dal fatto che le startup settentrionali hanno debuttato in anticipo e hanno beneficiato di un tessuto imprenditoriale più maturo e accogliente rispetto alle regioni centrali e meridionali. Hanno trovato un solido network di aziende con cui collaborare e offrire i propri servizi, spaziando dall’e-commerce alle piattaforme di gestione dei clienti, dal cloud computing alla sicurezza informatica.