Dati incoraggianti da parte dell’Italia sul fronte dell’energia rinnovabile, il 2023 è stato infatti l’anno di maggiore espansione per la transizione ecologica come mai negli ultimi trent’anni. Più 43,8% rispetto al 2022 (fonte dati Sole 24 Ore) di rinnovabili grazie all’utilizzo di sistemi di produzione idroelettrici, eolici, solari, biomasse e geotermici. Tra eolico e fotovoltaico l’Italia è andata avanti a 1,5 gigawatt l’anno. E proprio sull’eolico punta forte il nostro Paese come fonte di energia più “promettente” .

In leggera diminuizione la presenza di rinnovabili al Nord del Paese, mentre nel Sud e nelle Isole si registra un aumento significativo della produzione di energia solare e eolica, mantenendo stabile la quota generata dall’idroelettrico. Nel corso del 2023, le regioni con il maggior numero di impianti fotovoltaici sono state la Lombardia, il Veneto e la Puglia, attualmente, la produzione di energia solare è prevalentemente costituita da piccoli impianti installati su edifici. Alla fine del 2023, gli impianti a terra rappresentavano il 31% della capacità installata, pari a 9 gigawatt, rispetto ai 21 gigawatt degli impianti non a terra. Per quanto riguarda gli impianti eolici, il Sud del paese rimane la zona di maggiore sviluppo nelle stesse regioni: la Puglia dovrebbe passare dagli attuali 3,1 gigawatt a 8,9 gigawatt, la Sicilia da 2,3 gigawatt a 7,4 gigawatt e la Sardegna da 1,2 gigawatt a 7,3 gigawatt. Inoltre, si registrano dati in crescita anche in Campania (5,1 gigawatt), Basilicata (4,3 gigawatt) e Calabria (3,4 gigawatt).

Guardando ai dati nel mondo, il potenziamento delle rinnovabili è addirittura incrementato del 50% rispetto allo scorso anno, che in numeri si traduce in circa 510 gigawatt prodotti dalle nuove infrastrutture sparsi nel globo. L’accelerazione maggiore si è avvenuta sorprendentemente in Cina, la quale ha avviato progetti di energia solare fotovoltaica pari a quelli del mondo intero nel 2022 con una crescita dell’energia eolica del 66% annua, altri paesi virtuosi sono gli Stati Uniti e il Brasile, mentre in Europa comandano Germania e Francia. Questo è quanto risulta dall’ultimo rapporto stilato dall’AIE, l’Agenzia Internazionale dell’Energia.

Nonostante questo enorme passo avanti però, gli obiettivi posti per il 2030 alla COP28, la conferenza sui cambiamenti climatici, sono ancora distanti. Questo sia a causa dei molti ed estremamente produttivi paesi che non hanno aderito a questi obiettivi ma anche per colpa della mancanza di finanziamenti idonei da parte dei rispettivi governi.