Un dialogo con Vittorio Biondi sul Terzo General Meeting e le prospettive future del progetto
Il Terzo General Meeting di MUSA ha evidenziato i progetti in corso dei ricercatori e delle ricercatrici, creando momenti di confronto significativi per la comunità scientifica di MUSA. Per questo motivo abbiamo intervistato Vittorio Biondi, Direttore Generale di MUSA, per chiedergli l’importanza di questo evento e l’impatto immediato sui ricercatori e le ricercatrici coinvolti nel progetto.
“I meeting di MUSA sono appuntamenti importanti che teniamo una volta ogni sei mesi, a rotazione nei quattro atenei promotori del progetto,” spiega Biondi. “Sono occasioni significative, innanzitutto perché permettono a centinaia di giovani ricercatori e ricercatrici di incontrarsi, cosa non sempre possibile nelle attività quotidiane, scambiandosi idee e aggiornamenti sui rispettivi programmi di ricerca. È anche un momento cruciale perché ci permette di comunicare con i nostri interlocutori, partner, aziende, enti locali, la Regione Lombardia, soggetti del terzo settore e molte altre componenti di quell’ecosistema per cui stiamo lavorando.”
Qual è dunque il futuro di MUSA? Per Vittorio Biondi, “Il tema del futuro dei progetti finanziati dal PNRR è diventato assolutamente attuale. Abbiamo superato la metà del progetto, quindi nel prossimo anno e mezzo dovremo, oltre a consolidare i risultati ottenuti, immaginare un futuro per questo ecosistema. Il finanziamento straordinario riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca terminerà, quindi dovremo trovare una formula che, attraverso finanziamenti pubblici e privati, ci permetta di lavorare a una fase 2 di MUSA proiettata verso i prossimi anni. La presidente Iannantuoni è stata molto chiara nel porre questo come la prossima sfida,” conclude il Direttore Generale.