Nell’ambito del progetto MUSA, l’Università di Milano-Bicocca ha avviato un’importante iniziativa di riqualificazione di Piazza della Scienza, con un’attenzione particolare alla qualità dell’aria durante i lavori di ripavimentazione. Questo progetto ha visto una campagna di monitoraggio ambientale mirata a valutare l’impatto delle attività di costruzione sul particolato atmosferico e sulle nanoparticelle presenti nell’area.
Ne parla in questa intervista Pietro Maroni, Dottorando dell’Università di Milano Bicocca.
Prima dell’inizio dei lavori, spiega Maroni, è stata effettuata una campagna di campionamento dell’aria per ottenere una baseline dei livelli di inquinamento, seguita da un secondo monitoraggio durante il corso dei lavori stessi. I parametri analizzati comprendevano il particolato (PM) e le nanoparticelle. Sono stati utilizzati sia strumenti di riferimento scientifico, più sofisticati e costosi, sia sensori più economici e portatili, in fase di validazione per future applicazioni più flessibili.
I risultati preliminari hanno evidenziato un aumento significativo del particolato, soprattutto nelle aree esterne, causato dalle attività di cantiere. All’interno degli edifici limitrofi, si è osservato un incremento della frazione più fine di particolato, che è più capace di infiltrarsi tra pareti e interstizi. Questo fenomeno è meno pronunciato all’esterno, dove le particelle più grossolane tendono ad aumentare durante le lavorazioni.
Guardando al futuro, il progetto prevede ulteriori monitoraggi una volta conclusi i lavori di riqualificazione per verificare l’impatto complessivo. È inoltre prevista la piantumazione di specie vegetali specifiche, che dovrebbero contribuire a migliorare la qualità dell’aria catturando il particolato. Un altro passo sarà l’installazione di strumenti di monitoraggio fissi per garantire un controllo continuo dell’ambiente.