Vittorio Biondi, Direttore di MUSA, racconta l’evoluzione dell’ecosistema MUSA: un modello che unisce università, imprese e istituzioni per una trasformazione urbana sostenibile e condivisa

Si è da poco concluso l’evento “Ricerca e Sviluppo per la città del futuro” promosso da MUSA – Multilayered Urban Sustainability Action in collaborazione con Assolombarda e A2A. Due giornate di incontri e confronto nella sede di Assolombarda, dove mondo accademico, istituzioni e imprese si sono ritrovati attorno a un obiettivo comune: ridisegnare le città in chiave più sostenibile, tecnologica e inclusiva, a partire dal dialogo e dalla collaborazione tra saperi diversi.

Per Vittorio Biondi, Direttore Generale di MUSA, si è trattato di “un momento cruciale nel percorso del progetto. Dopo oltre due anni di lavoro, e con la prima fase ormai prossima alla conclusione, era arrivato il momento di fare il punto e mettere in connessione le tante anime dell’ecosistema. L’evento è stato quindi l’occasione per far incontrare e dialogare i ricercatori e le ricercatrici dei quattro atenei fondatori – Università di Milano-Bicocca, Statale di Milano, Politecnico di Milano e Bocconi – con il sistema produttivo, coinvolgendo non solo le aziende già parte del network, ma anche realtà interessate ai risultati delle ricerche e delle sperimentazioni in corso”.

Le due giornate hanno rappresentato, nelle parole di Biondi, “un esempio concreto di cosa significhi costruire un ecosistema per l’innovazione”, capace di generare valore aggiunto per il territorio attraverso la cooperazione tra università, imprese, istituzioni, cittadini e terzo settore. Una visione in cui il PNRR si inserisce non solo come fonte di risorse, ma come leva per rafforzare la competitività del territorio milanese, della sua area metropolitana e dell’intera Lombardia”.

Guardando al futuro, il percorso di MUSA non si ferma. “È già in corso una fase di ascolto e confronto con tutti i soci, pubblici e privati, per comprendere aspettative e prospettive oltre il 2026. E i segnali sono incoraggianti: c’è una forte volontà di proseguire il progetto anche al termine della fase straordinaria di finanziamento. A rafforzare questa prospettiva è l’ingresso imminente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nella compagine societaria, che diventerà così il quinto grande ateneo milanese a far parte di MUSA. Un segnale importante che apre la strada a nuove possibili adesioni”.

L’obiettivo, conclude Biondi, è “dare continuità e solidità a un’esperienza che ha dimostrato di poter incidere concretamente sulla trasformazione urbana. Non solo grazie alle tecnologie e alla ricerca, ma attraverso un vero e proprio cambio di paradigma: costruire il futuro delle città insieme, superando i confini tra pubblico e privato, tra ricerca e impresa, tra visione e realtà”.