In occasione del 55° anniversario della Giornata della Terra, il mondo si unisce per sostenere le energie rinnovabili e contrastare il cambiamento climatico. In prima linea anche MUSA, con progetti concreti di sostenibilità e partecipazione attiva sul territorio

Oggi 22 aprile si celebra l’Earth Day, la Giornata della Terra, una ricorrenza globale che, da oltre mezzo secolo, rappresenta un’occasione fondamentale per riflettere sul nostro impatto ambientale e sull’urgenza di adottare pratiche sostenibili. Giunta nel 2025 al suo 55° anniversario, questa giornata si carica di un significato ancora più forte, proponendo come tema “Il nostro Potere, il nostro Pianeta”, un invito a responsabilizzarsi collettivamente, puntando tutto su una transizione energetica concreta: triplicare la produzione globale di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030.

La Giornata della Terra affonda le sue radici nel fermento ambientalista degli anni ’60, quando il libro “Primavera Silenziosa” di Rachel Carson denunciò gli effetti devastanti dei pesticidi sull’ambiente, accendendo la miccia di una nuova coscienza ecologica. La vera svolta arrivò però nel 1970, quando venti milioni di americani, guidati dal senatore Gaylord Nelson, scesero in piazza per la prima manifestazione nazionale dedicata alla Terra. Da allora, l’eco di quella mobilitazione si è diffusa nel mondo, raggiungendo l’Italia nel 2007 grazie a Earth Day Italia, che da allora promuove eventi, incontri e progetti educativi in tutto il Paese.

Oggi l’Earth Day non è solo una giornata di sensibilizzazione, ma un vero catalizzatore di cambiamento, capace di unire comunità, istituzioni, scuole e imprese attorno a un unico obiettivo: la salvaguardia del pianeta. In questo scenario, anche le realtà territoriali giocano un ruolo cruciale, portando avanti iniziative concrete di sostenibilità ambientale. Tra queste, spicca il lavoro di MUSA, realtà che negli ultimi anni ha saputo distinguersi per il suo impegno nel promuovere modelli di sviluppo innovativi e rispettosi dell’ambiente.

Attraverso progetti di economia circolare, educazione ambientale e valorizzazione del patrimonio naturale, MUSA contribuisce attivamente alla costruzione di una cultura della sostenibilità. Le sue attività si inseriscono perfettamente nello spirito dell’Earth Day 2025, promuovendo l’adozione di tecnologie pulite, la riduzione degli sprechi e l’empowerment delle comunità locali nel processo di transizione ecologica. Non è un caso se proprio il messaggio scelto quest’anno – “Il nostro Potere, il nostro Pianeta” – risuona fortemente anche nella missione di MUSA: restituire alle persone la possibilità di incidere, con le proprie scelte quotidiane, sulla salute del pianeta.

A proposito di produzione e consumi responsabili, transizione energetica, tutela ambientale, giustizia sociale e promozione della pace, questi elementi interconnessi sono tutti parte di una visione unitaria del mondo. È questo l’approccio proposto dall’Enciclica Laudato si’ – Sulla cura della casa comune, firmata da Papa Francesco.

Il documento, suddiviso in un’introduzione, sei capitoli e due preghiere finali, si estende per circa 200 pagine e fu presentato ufficialmente il 18 giugno 2015. L’intervento del Pontefice era particolarmente atteso nel contesto del dibattito internazionale sul cambiamento climatico, con la speranza che potesse rafforzare le posizioni favorevoli a un accordo globale in vista della conferenza COP 21 di Parigi.

Oggi, alla luce della recente scomparsa di Papa Francesco, l’Enciclica acquista un significato ancora più profondo: rappresenta una sintesi del suo pensiero sulla sostenibilità integrale e un’eredità preziosa per riflettere su un modello di sviluppo più giusto e rispettoso dei limiti del pianeta.