All’Università Bocconi prende vita un’iniziativa che unisce sostenibilità, tecnologia e vita studentesca: una biblioteca dove non si prendono libri, ma oggetti utili per la quotidianità, da usare gratuitamente grazie a smart locker e app

All’Università Bocconi di Milano è attivo un nuovo servizio che rivoluziona l’idea di prestito: la Biblioteca degli Oggetti, dove al posto dei libri si possono prendere in prestito oggetti di uso quotidiano, come piccoli elettrodomestici, attrezzi o dispositivi tecnologici. L’iniziativa è parte del progetto MUSA ed è ospitata al piano -1 dell’edificio di via Sarfatti 25.

L’obiettivo è semplice e ambizioso allo stesso tempo: offrire agli studenti strumenti utili per affrontare la vita universitaria – spesso segnata da budget limitati – senza doverli acquistare. Basta uno smartphone ed è possinbile prenotare prenota l’oggetto tramite un’app, scansionando un QR code, e ritirare dallo smart locker. Un sistema intelligente fornito da WIB Machines, azienda leader nelle soluzioni di condivisione automatizzata.

L’idea nasce in collaborazione con il network Leila, una rete di biblioteche degli oggetti attiva in varie città italiane, che promuove una cultura del riuso e del prestito. Gli oggetti disponibili sono stati selezionati in base a un sondaggio tra gli studenti stessi, in modo da rispondere alle reali esigenze della comunità universitaria: dalla pompa per la bici alla calcolatrice scientifica, fino al classico martello da usare una tantum.

Ma il progetto integra anche una dimensione di ricerca. Gli impatti ambientali verranno analizzati attraverso uno studio di Life Cycle Assessment (LCA), per calcolare con dati alla mano quanto il prestito condiviso riduca emissioni e sprechi rispetto all’acquisto individuale.

Abbiamo voluto creare qualcosa che potesse rimanere nel tempo e rispondere a esigenze reali – spiega Francesca Boni, ricercatrice della Bocconi –. Molti oggetti vengono usati solo poche volte, ma fanno la differenza nella vita quotidiana. E condividerli, oltre a far risparmiare, è anche una scelta più sostenibile”.

Per Carlo Salvato, professore ordinario e prorettore della Scuola Graduate, il valore del progetto va oltre l’utilità immediata: “Con la Biblioteca degli Oggetti mettiamo in pratica i valori della nostra università. Innovazione, sostenibilità e senso di comunità diventano esperienza concreta. Promuoviamo una cultura della fiducia e della responsabilità condivisa”.