Dieci primati italiani, tra innovazione e sostenibilità per un’economia a misura d’uomo

Fondazione Symbola in ‘Italia in 10 selfie’ svela le eccellenze, dal vino al design alla moda alla svolta green  

 Dieci primati dell’Italia tra innovazione, sostenibilità e legame con le comunità e il territorio. È la fotografia scattata per il 2023 dal report ‘Italia in 10 selfie, un’economia a misura d’uomo’,  realizzato dalla Fondazione Symbola che racconta in cifre e statistiche i tanti primati del Belpaese. Tante eccellenze che sembrano andare verso un modello di società sostenibili e inclusive. Ad aprire la classifica è la leadership italiana sull’economia circolare. Siamo il Paese europeo con il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti speciali e urbani prodotti (83,4%), un valore superiore alla media europea (53,8%) e a quello di Germania (70%), Francia (64,5%) e Spagna (65,3%).  

 Campioni anche nell’efficienza che vede in Italia un aumento delle imprese green. Con un punteggio di 274 punti su 300, il nostro Paese è primo in Europa per indice di efficienza nell’impiego delle risorse. Un indicatore composito che evidenzia la capacità di produrre beni riducendo l’impiego di materie prime, acqua, energia e l’intensità delle emissioni di GHG. Un dato superiore alla media Ue (147 punti) e a quello di Germania (167), Francia (162) e Spagna (131). 

L’Italia tra 2012 e 2021 ha aumentato la produttività nell’uso di materie prime da 161 punti a 269,  contro una media UE di 151.1 In Italia più di una impresa extra-agricola su 3 (531.170 unità) ha  effettuato eco-investimenti negli ultimi cinque anni. Queste imprese crescono di più, esportano di  più, generano più occupazione. Tra i selfie scattati da Symbola c’è anche quello a Enel è il più grande operatore privato al mondo nel settore delle rinnovabili con 53,4 GW di capacità gestita nel 2021 proveniente da impianti eolici, solari, geotermici e idroelettrici localizzati in Europa, Americhe, Africa, Asia e Oceania.  

 Nelle eccellenze fotografate nel report non poteva mancare la moda, fiore all’occhiello che nell’export ci vede secondi nel mondo (dopo la Cina) e primi in Europa: prodotti del Tessile, Moda e Accessorio (TMA), con un valore che supera i 66 miliardi. Quello della Moda è il secondo settore per contributo alla bilancia commerciale italiana, con una propensione all’export attorno al 75% del fatturato. A braccetto con la moda il design che ci vede ancora primi in Europa con un fatturato di 4,15 miliardi (19,9% sul totale Ue), seguiti da Germania (€ 3,96 mld), Francia (€2,22 mld), Paesi Bassi (€2,19 mld) e Svezia (€1,95 mld). Si conferma il primato tra i grandi Paesi Ue per numero di imprese, 36.131 realtà (16,2%), diffuse sul territorio nazionale a costruire una vera e propria infrastruttura del Made in Italy. È italiano il più grande evento al mondo dedicato al design, il Salone del Mobile di Milano, arrivato quest’anno alla sua 61° edizione. Design e bellezza come chiave del Made in Italy.  

 E ancora, l’Italia apre la classifica della cantieristica nautica, prima al mondo per saldo commerciale, così come è leader indiscussa nella produzione di vino e nelle certificazioni territoriali e nell’export di dispositivi per la preparazione di bevande calde e abbigliamento da neve.  Dati che evidenziano come proprio grazie ad un processo di riconversione qualitativa del sistema produttivo nazionale, alimentato da legami con le comunità e i territori, innovazione, sostenibilità, bellezza sia aumentato il valore delle nostre produzioni e la loro competitività nell’export. Vale in molti campi, da quelli raccontati nelle pagine che seguono alle tecnologie per lo spazio dove l’Italia è terza al mondo per indice di specializzazione e prima in Europa in quelle legate all’osservazione della Terra, alle tecnologie per ridurre nelle produzioni l’impiego di materia ed energia, alla cosmetica.