L’intelligenza artificiale nella diagnosi e prognosi della sindrome mielodisplastica
I risultati di uno studio coordinato da Humanitas e pubblicato sulla rivista Lancet Haematology.
Un nuovo algoritmo di medicina personalizzata è in grado di calcolare il rischio di progressione della sindrome mielodisplastica, tenendo conto anche di sesso ed età del paziente, fattori fondamentali nella prognosi di queste sindromi.
Ne parla uno studio coordinato da Humanitas all’interno del consorzio europeo GenoMed4All e recentemente pubblicato sulla rivista Lancet Haematology.
Questo algoritmo è stato messo a punto da un gruppo di ricercatori guidati da Matteo Della Porta, responsabile dell’Unità Leucemie e mielodisplasie all’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Milano.
L’intelligenza artificiale (AI) è stata fondamentale per analizzare in profondità i dati in modo retrospettivo e grazie alla collaborazione con i data scientist dell’Humanitas AI Center, i ricercatori hanno realizzato algoritmi in grado di implementare, sul singolo paziente, questi due modelli prognostici innovativi.
Grazie a questo studio, inserendo i dati del paziente in una piattaforma online, il medico può oggi ottenere una prognosi più accurata per ogni singolo paziente.
La prognosi viene poi comparata con i sistemi tradizionali (International Prognostic Scoring System-IPSS-R), che utilizzano solo parametri legati alla malattia.
Il nuovo algoritmo permette quindi di calcolare se il paziente rischia di avere una forma più aggressiva, individuare eventuali terapie più o meno intense e determinare se iniziare le cure e quando.