La sfida dei 100 top manager del digitale per la sostenibilità sociale e l’inclusione 

 

“La possibilità di accedere con consapevolezza ad internet ed ai suoi servizi è sempre più da considerare un vero e proprio elemento di cittadinanza. Cittadinanza che, sulla base di consolidati modelli di open government, vede nel digitale un elemento abilitante e rappresenta quindi un cardine della sostenibilità sociale in un’ottica di inclusione, pari opportunità, abbattimento delle barriere d’accesso”.

Lo sostiene il Digital Sustainability Paper (pdf*) di cui sono autori oltre 100 tra Chief Information Officer e Chief Innovation Officer delle più importanti aziende pubbliche e private, che punta a esporre al Governo i punti chiave per fare della sostenibilità digitale una leva di sviluppo per il Paese.  

Nel documento, redatto in occasione degli Stati Generali della Sostenibilità Digitale, l’appello è chiaro e efficace: “Occorre promuovere lo sviluppo di consapevolezza in cittadini ed imprese, e sviluppare modelli che abilitino collaborazione e partecipazione dei diversi stakeholder nella costruzione di percorsi di sostenibilità digitale”. I top manager si offrono così di supportare l’Esecutivo nella messa a terra del Pnrr mettendo a disposizione della collettività le proprie competenze e risorse. Partendo dal Fondo per la Repubblica Digitale che potrebbe trovare applicazione per iniziative di e-democracy e più in generale per creare strumenti di inclusione e accesso democratico supportati dalle leve della digitalizzazione (come  campagne di erosione dell’analfabetismo funzionale).  

La sostenibilità si basa “sulla consapevolezza condivisa di tutti i cittadini. È necessario quindi – sottolinea il Paper – sviluppare azioni di comunicazione diffuse, culturali ed educative per informare e coinvolgere, partendo dal presupposto che i progetti di sostenibilità devono promuovere valori fondamentali, sostenendo il cambiamento di abitudini consolidate, attualizzandole anche alla luce delle trasformazioni evolutive che stiamo affrontando, sia attraverso un impegno degli attori a ciò specificatamente dedicati (ad esempio attraverso una integrazione del contratto di servizio RAI) sia attraverso il coinvolgimento di tutti gli Enti Pubblici a contatto con il cittadino.  

Per lo sviluppo di strategie efficaci orientate alla sostenibilità digitale “occorre che non soltanto il Governo Centrale, ma anche le Amministrazioni Regionali e locali, in accordo alla riforma del Titolo V della Costituzione – aggiungono i top manager – adottino iniziative legislative e di comunicazione finalizzate a supportare la conoscenza diffusa nei cittadini e nelle istituzioni del ruolo del digitale quale strumento di sostenibilità, anche in relazione agli obiettivi di Agenda 2030 e – nel caso delle Regioni – in accordo con le S3 Strategy.  Per garantire la piena cittadinanza digitale ed attraverso di essa la reale partecipazione, è importante promuovere e supportare politiche di open data ed open government orientate a sviluppare ecosistemi di dati e supportare tramite di essi sia i processi di sostenibilità ambientale che quelli di sostenibilità economica e sociale”.  

E concludono: “Al fine di garantire la partecipazione, nonché l’accesso ai servizi pubblici, è necessario continuare ad investire sugli strumenti e sui processi necessari all’identificazione dei cittadini e delle imprese in modo digitale ed univoco, scegliendo modalità che garantiscano accessibilità, inclusione, privacy e semplicità d’uso”.