Geotermia nel contesto urbano: MUSA studia l’impatto dei pozzi sul territorio milanese
Il report, alla soglia del 2023 sono 897 gli impianti autorizzati con 1977 scarichi
Tra il 2018 e il 2022 nel solo Comune di Milano i pozzi geotermici autorizzati sono aumentati del 60%. Solo nel 2022 sono state rilasciate cento autorizzazioni alla perforazione di nuovi pozzi, delle quali 73 riguardano impianti a pompe di calore per un totale di 309 pozzi autorizzati. Infine, alla soglia del 2023 risultano 897 impianti autorizzati, per un totale di 1977 scarichi.
Sono i dati sulla geotermia nel contesto urbano forniti dal report del DISAT – Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra – dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca nell’ambito dei progetti di rigenerazione urbana di MUSA. Report presentato lo scorso 26 giugno che ha visto coinvolti diversi enti locali per evidenziare e trovare dei percorsi risolutivi alle difficoltà che interessano il comparto del geotermico nel territorio milanese.
Il contesto fornito dai docenti del DISAT ha consentito di avere una panoramica storica del comportamento della falda del comune di Milano negli ultimi 50 anni, nonchè delle ricerche e sperimentazioni anche in termini di studio di una modellistica. Tra gli interlocutori che hanno partecipato alla prima parte del workshop è emerso l’interesse da parte degli enti legislativi di incrociare le necessità e i vincoli legislatori alla fattibilità tecnica.
Città metropolitana di Milano ha espresso interesse per una collaborazione con il DISAT in termini di modellizzazione e monitoraggio della falda del territorio milanese, in un’ottica di resilienza e sostenibilità, dichiarando di essere disponibili per un sostegno economico e tecnico per la realizzazione di uno strumento di monitoraggio e modellistica.
Durante il workshop si è puntata l’attenzione sui benefici economici e ambientali connessi al geotermico, tra modelli di business, barriere regolatorie, economiche e socio-comportamentali e i fattori abilitanti per lo sviluppo delle attività. Dalla ricerca è emerso un forte interesse da parte delle amministrazioni coinvolte nell’affrontare il tema della sostenibilità e gestione degli impianti geotermici, soprattutto nella città di Milano. Ma anche la convinzione della necessità di una strategia di monitoraggio e gestione centralizzata che consenta di valorizzare la risorsa nel breve e lungo termine a partire dallo stato delle conoscenze acquisite dall’Università di Milano-Bicocca.
Una buona gestione delle installazioni geotermiche è necessaria per stimare la risorsa ed il suo sfruttamento sostenibile in un contesto ad alta densità urbana – ad esempio tramite monitoraggio della risorsa e degli impianti autorizzati – anche in modo compatibile con altri usi.
Fari puntati anche sulla necessità di integrare i settori idrico ed energetico e gli attori coinvolti per superare da una parte le asimmetrie informative e dall’altro il concetto di vincolo a favore di visione di opportunità e innovazione in grado di far convergere aspetti tecnici e tecnologici, economici, strategici e regolamentativi. Condivisione dei punti di vista e obiettivi di ciascun stakeholders per una sinergia tra progettisti, amministrazioni e ricerca. E ancora, si sono mossi i primi passi verso un’idea di gestione termica del sottosuolo a larga scala. Una sfida complessa che richiederà adeguate competenze e risorse.
Tre le linee di ricerca e approfondimento sul tema emerse: la prima, identificazione dei nodi e delle barriere nell’uso geotermico delle risorse idriche; due, identificazione e valutazione integrata dei benefici dello sfruttamento della risorsa idrica per uso geotermico; la terza, innovazione dei modelli di business. All’interno del progetto MUSA queste linee di ricerca verranno approfondite e ampliate. A livello internazionale esistono soluzioni per lo sfruttamento delle risorse idriche per uso geotermico differenziate, sia dal punto di vista della fonte primaria, dalla scala di applicazione, dai benefici generati, dagli stakeholder coinvolti e del business model adottato.
Ogni soluzione produce benefici differenti ed è condizionata da fattori contestuali specifici quali ad esempio il framework di policy, la disponibilità della risorsa, le caratteristiche urbanistiche di forma e densità urbana, le opportunità di rigenerazione urbana. Questi fattori determinano il grado di scalabilità della soluzione e del relativo business model nel contesto metropolitano milanese.