Il Vivaio Bicocca, quell’oasi urbana che guarda alla sostenibilità ambientale, sociale e economica

Un progetto virtuoso all’interno di MUSA Spoke1 sotto la guida di Massimo Labra

Un’oasi urbana all’interno del Campus dell’Università di Milano Bicocca: 7mila metri quadrati di foresta cittadina dove biodiversità e ambiente si uniscono per progettare in modo partecipato la transizione ecologica urbana. Parliamo del Vivaio Bicocca, dato in concessione dal Comune di Milano all’Università di Milano-Bicocca, un contesto che si offre come punto di contatto tra la cittadinanza e la realtà accademica. Gli spazi del Vivaio sono dedicati ad azioni di scienza partecipata volte alla conoscenza e tutela della biodiversità funzionale alla base dei servizi ecosistemici come l’impollinazione, la dispersione di semi, la connettività ecologica.

Nel Vivaio si preserva la biodiversità dei contesti urbani, conservando gli ambienti nello stato più naturale possibile e fornendo a insetti, uccelli e piccoli mammiferi uno spazio per prosperare e rifugiarsi. A giugno scorso al Vivaio Bicocca si sono riuniti, in un evento, le nuove risorse individuate per MUSA spoke 1. L’attività, con finalità di messa in rete di rtdA, phd e assegnisti e miglioramento delle conoscenze tra wps, ha ottenuto il successo sperato tra i suoi partecipanti. I pareri a fine manifestazione sono stati positivi, con richieste di replica.

E infatti il cambiamento sociale che Università degli studi di Milano-Bicocca vuole promuovere è quello di passare da un uso passivo delle aree verdi cittadine alla promozione e cura delle stesse mediante interventi che valorizzano i servizi ecosistemici biologici e attraverso la definizione e promozione di buone pratiche al fine di garantire la fruizione ampia e la resilienza nel tempo. L’integrazione delle attività didattiche universitarie nel Vivaio è in essere, affiancata ad attività di ricerca svolte dal personale docente di Università degli studi di Milano-Bicocca.

MUSA ospita una popolazione molto variegata di competenze ed esperienze. I neo reclutati sono molto propensi a confrontarsi e condividere esperienze e competenze fuoriuscendo dai propri settori e ambiti disciplinari. C’è interesse nell’aggregare competenze diverse per affrontare problemi complessi. I gruppi hanno sviluppato strategie di confronto efficaci e sono entrati anche in temi specifici del progetto (chiave RRI). La fase finale dell’incontro di giugno ha visto i partecipanti protagonisti di un confronto aperto in cui hanno cercato di dare risposta a domande diverse: Come rendere la ricerca qualcosa di comunicabile e comprensibile non solo per i partecipanti ma anche per la cittadinanza? Come ingaggiare/motivare studenti e cittadini a partecipare direttamente alla ricerca? Come rendere la transizione energetica concreta? Come creare valore e occupazione dalla mobilità?

Il Vivaio Bicocca nasce infatti da una concreta domanda sociale del quartiere, in linea con il piano di rigenerazione urbana previsto dal Comune di Milano e in sinergia con altre iniziative. “Considerando il ruolo formativo dell’Università – afferma il Professor Massimo Labra, delegato della rettrice per le Aree Verdi di Milano-Bicocca – riteniamo che uno degli scopi prioritari delle attività del Vivaio Bicocca sia anche contaminare i percorsi di laurea nelle diverse discipline con le tematiche della sostenibilità ambientale oltre che sociale ed economica”.

Un evento, quello dell’8 giugno scorso, che è stato il primo di una lunga serie di appuntamenti. Una grande opportunità per creare legami e relazioni che permettano alle nuove risorse di conoscersi, fare rete e far loro comprendere di essere parte di qualcosa più ampio e non dei semplici operai in una catena di montaggio. Muoversi all’interno di un contesto come quello di Vivaio Bicocca stimola a lavorare in modo differente: trasversale, libero e con maggiore creatività.

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