MUSA al Simposio bilaterale di biolettronica e sostenibilità a Stoccolma
Luca Beverina (spoke1) ha partecipato discutendo prospettive e sfide
BEES – Italian Sweden Bilateral Symposium in Organic Bioelectronics and sustainability – è la prima piattaforma per discutere delle nuove tendenze nel campo della bioelettronica, che riunisce scienziati italiani e svedesi: un mondo che lavora su materiali e dispositivi bioelettronici innovativi e le loro applicazioni. Il 26 e 27 ottobre a Stoccolma si è tenuto il Simposio Bioelettronica e Sostenibilità, co-organizzato dall’Ufficio Scientifico dell’Ambasciata d’Italia e dall’Università di Stoccolma, a cui ha partecipato Luca Beverina, professore associato di chimica organica presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca coinvolto nel progetto MUSA (Spoke1).
L’evento ha rappresentato la prima piattaforma bilaterale utile a scambiare idee e discutere le prospettive e le sfide della prossima generazione della bioelettronica sostenibile, un’area che integra chimica, biologia ed elettronica e che intende promuovere la conservazione delle risorse minimizzando la produzione di rifiuti nelle diverse applicazioni. Consapevoli che la sostenibilità svolgerà un ruolo sempre più importante in futuro, l’iniziativa ha affrontato le questioni emergenti nel campo della bioelettronica, discutendo i recenti progressi e le opportunità che emergono all’intersezione tra innovazione e sostenibilità, fondamentali per la tecnologia e l’industria, e per le politiche dell’Unione europea.
Il programma scientifico copre aspetti di sintesi sostenibile, materie prime alternative, materiali avanzati, dispositivi non convenzionali come applicazioni di sensori e dispositivi impiantabili e raccolta di energia con lo scopo di favorire l’interazione e opportunità per rafforzare la collaborazione bilaterale. La discussione ha affrontato vari argomenti, comprese le possibili iniziative volte a favorire una maggiore collaborazione in questo settore tra ricercatori dei due Paesi. L’accento è stato posto sul ruolo delle istituzioni coinvolte per incoraggiare la ricerca, lo scambio tra giovani ricercatori, e coinvolgere le PMI e le startup, queste ultime particolarmente attive in Svezia.
All’evento che ha visto la partecipazione di diversi studenti delle università di Stoccolma hanno contribuito circa 25 ricercatori italiani e svedesi provenienti in particolare dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Milano e Ferrara e dalle Università di Bari, Bologna, Ferrara e Reggio Emilia, Milano Bicocca, e dalle Università di Chalmers, Linköping, Stoccolma, Istituto Reale di Tecnologie, del Karolinska Institute e delle Istituzioni di RISE, SUCCeSS e del Consiglio Svedese delle ricerche.