Uno studio su zanzare, uccelli e habitat urbani per comprendere l’impatto della biodiversità sulla salute pubblica

Urban regeneration: modelling the Impact of Biodiversity on West Nile virus spread è un progetto di ricerca, presentato durante il IV General Meeting di MUSA, che si inserisce nel contesto della rigenerazione urbana partendo dal presupposto che la trasformazione dell’uso del territorio possa influenzare le diverse forme di vita presenti in città, come uccelli, zanzare, insetti e rettili. Questa trasformazione può a sua volta avere un impatto sulla diffusione di patologie trasmissibili sia attraverso la fauna selvatica sia tra gli esseri umani.

“In particolare è stata presa in analisi la West Nile Disease – spiega la ricercatrice Elisa Fesce, a capo del progetto – , una patologia che negli esseri umani provoca sintomi lievi, ma che viene trasmessa e mantenuta da zanzare e uccelli, entrambi molto diffusi in ambiente urbano e sensibili ai cambiamenti legati all’urbanizzazione. Abbiamo suddiviso la nostra ricerca in quattro principali ambiti: uno di questi, di natura più teorica, si concentra sull’analisi dei meccanismi e dei fattori che influenzano maggiormente la dinamica di questo virus; in particolare, approfondiamo come una migliore conoscenza delle caratteristiche epidemiologiche della popolazione aviaria urbana potrebbe migliorare la capacità di prevedere la diffusione del patogeno. Questo approccio, tuttavia, è facilmente applicabile anche ad altri patogeni e sistemi”.

Sono quindi state valutate le possibili strategie di intervento “che la città potrebbe adottare per limitare la diffusione delle zanzare e della patologia – continua Fesce – . È emerso che la riduzione dei siti di riproduzione delle zanzare è un elemento fondamentale. Abbiamo inoltre analizzato il ruolo della fauna selvatica nell’infezione, concentrandoci sull’impatto della popolazione aviaria sulla dinamica del virus. In particolare, abbiamo studiato quanto la diffusione del virus dipenda dalle caratteristiche demografiche delle specie di uccelli che lo possono veicolare. I risultati mostrano che, sebbene le caratteristiche demografiche degli uccelli non coincidano direttamente con i fattori epidemiologici più rilevanti per l’infezione, esse hanno comunque un impatto significativo. Questo ci permette di identificare le specie con un ruolo maggiore nella circolazione del virus semplicemente analizzando le loro caratteristiche biologiche”.

La dottoressa Fesce segnala infine quelli che sono i test in corso, possibili grazie alla raccolta dati di altri gruppi all’interno di MUSA, per comprendere meglio il ruolo delle diverse specie di zanzare nella diffusione dell’infezione. “Essendo una malattia trasmessa dalle zanzare, questi insetti giocano un ruolo fondamentale, ma specie diverse possono avere un impatto differente. Stiamo quindi valutando come la variazione nella composizione della comunità vettoriale possa influenzare la diffusione della patologia” conclude la ricercatrice.