L'integrazione dell'accessibilità nella telemedicina come chiave per abbattere le barriere digitali e promuovere un'equità sanitaria globale, secondo le linee guida di OMS e ITU

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU) hanno creato un toolkit, l’”Implementation toolkit for accessible telehealth services“, destinato a supportare governi, decisori politici, operatori sanitari, fornitori di servizi e società civile nell’integrazione dell’accessibilità nei servizi di telemedicina. L’emergenza scatenata dalla pandemia di Covid-19 ha accelerato lo sviluppo della telemedicina, spingendo governi e partner strategici a investire nel potenziamento di questi servizi e a considerarne l’integrazione con l’assistenza sanitaria tradizionale.

Secondo l’ONU, l’accessibilità nei servizi di telemedicina per le persone con disabilità rappresenta una svolta significativa per il raggiungimento degli obiettivi globali in ambito sanitario. Circa 1,3 miliardi di persone nel mondo convivono con una disabilità rilevante, e rendere loro accessibili i servizi di telemedicina potrebbe cambiare radicalmente il panorama della salute globale.

Il rapporto dell’OMS sull’equità sanitaria evidenzia come l’inaccessibilità dei servizi digitali ostacoli l’accesso equo alle cure per le persone con disabilità. Barriere tecnologiche come l’incompatibilità con i lettori di schermo, l’assenza di sottotitoli o interfacce troppo complesse, spesso escludono chi ne ha più bisogno. Già nel 2022, l’OMS e l’ITU hanno definito uno standard globale per migliorare l’accessibilità nei servizi di telemedicina, fornendo linee guida per abbattere queste barriere.

La nuova pubblicazione di OMS e ITU, che si basa su questo standard, si concentra sull’implementazione pratica di tali raccomandazioni, suggerendo come i vari attori possano incorporare l’accessibilità nei processi di sviluppo dei servizi di telemedicina. L’approccio proposto non si limita a “fare di più”, ma invita a “fare meglio”. Come sottolinea Darryl Barrett, responsabile tecnico dell’OMS per la disabilità, integrare fin dall’inizio criteri di accessibilità nelle strategie di pianificazione della telemedicina è un passo fondamentale per rendere l’assistenza sanitaria più sostenibile e inclusiva, con benefici tangibili a breve termine per tutti.