L'iniziativa di Sara Mecca trasforma i rifiuti domestici in materiali innovativi e apre la strada a un'economia circolare
La valorizzazione degli scarti alimentari è di fondamentale importanza per la riduzione dell’impatto ambientale e delle emissioni di gas serra. Per questo il progetto intitolato “Unlocking the potential of Urban fruit and vegetables waste: a multifaceted approach to sustainable bio-waste treatments” si è aggiudicato il premio dedicato alla Green Transition, riconoscimento conferito per l’alto contenuto innovativo e il potenziale di trasferimento tecnologico nell’industria delle bioplastiche, durante il Terzo General Meeting di Musa.
Il progetto guidato da Sara Mecca, ricercatrice del Dipartimento di Scienze dei Materiali dell’Università Bicocca di Milano si concentra sulla valorizzazione degli scarti agroalimentari, in particolare quelli di origine domestica come bucce di frutta e verdura, umido organico e residui di potatura. L’obiettivo è trasformare questi scarti in nuovi materiali utilizzabili nella bioedilizia, nel packaging e nei rivestimenti.
Il progetto mira inoltre a creare un network sostenibile e circolare nel tessuto produttivo, dove gli scarti agroalimentari di una filiera possono diventare risorse per un’altra. Attualmente, la ricerca è in fase di test su ampia scala, con l’obiettivo di dimostrare l’efficacia e la replicabilità del modello sviluppato.
Sara Mecca e il suo team di ricerca, parte del progetto MUSA Spoke 1, lavorano da un anno su trattamenti a basso impatto ambientale, evitando l’uso di agenti chimici tossici. Questa metodologia innovativa permette di utilizzare direttamente le componenti strutturali degli scarti per creare materiali nuovi, come pellicole per packaging sostenibile, resistenti e impermeabili, e rivestimenti per l’edilizia.