Dall'Università all'Industria: le "idee brillanti" dei giovani ricercatori per la transizione ecologica.
È stato un vero e proprio palco dell’innovazione quello allestito all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dove si è svolto “Stand up Science. Idee brillanti per un futuro luminoso“, l’evento conclusivo del percorso di MUSA Spoke 1. Un format dinamico che ha dato voce a diciotto giovani ricercatori selezionati impegnati su progetti che affrontano i grandi temi della transizione ecologica: mobilità sostenibile, fonti rinnovabili, rigenerazione urbana, economia circolare e biodiversità.
L’obiettivo dell’iniziativa, ben raggiunto, era duplice: restituire al territorio i risultati della ricerca pubblica e creare un ponte tra accademia, imprese e istituzioni. In soli 5 minuti a testa, i ricercatori hanno illustrato lo stato dell’arte delle proprie attività, ma soprattutto i prossimi passi: brevetti in corso, startup in fase embrionale, collaborazioni industriali e aperture internazionali. Non solo presentazioni scientifiche, ma visioni strategiche per rendere la ricerca un fattore reale di trasformazione sociale, ambientale ed economica.
A valutare gli speech, una giuria multidisciplinare composta da figure di spicco del mondo
istituzionale e industriale:
● Armando De Crinito, Direttore Generale allo Sviluppo Economico, Regione Lombardia
● Marina Canovaro, Head of technology network & ecosystem development, Eni
● Danilo Porro, Rappresentante nazionale nel Comitato di Programma di Horizon Europe Cluster 6
● Stefano Porro, Head of Future Mobility, Pirelli
● Isabel Reuss, Senior Climate and Social Advisor del Forum per la Finanza
Sostenibile
● Tiziana De Giorgio, giornalista de La Repubblica
Le idee presentate sul palco sono state valutate secondo i criteri di innovatività, fattibilità,
impatto potenziale, sostenibilità e rigore scientifico e cinque di queste sono state premiate a fine giornata.
Jacopo Perego, ricercatore in chimica industriale, ha ottenuto il primo premio con uno speech dal titolo “Nano-spugne per la cattura selettiva di CO2: dalla progettazione molecolare alla realtà industriale”. Al secondo posto si è posizionato Riccardo Milanesi, tecnologo del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze, con “La Bella e la Bestia, storia di uno scarto diventato materia prima per l’industria cosmetica“. Silvia Mostoni, ricercatrice in chimica generale e inorganica, si è classificata al terzo posto parlando di “Anidride carbonica: problema o possibilità?“. Infine, il quarto posto, a sorpresa è stato vinto a pari merito da Giorgio Tseberlidis, ricercatore in chimica fisica, con un discorso sul “Fotovoltaico flessibile integrato per un furo sostenibile” e da Emiliano Pioltelli, assegnista in botanica, con “Science to Startup: from monitoring to market’”.
Durante il pomeriggio, il pubblico ha ascoltato i rappresentanti dei progetti vincitori dei bandi a cascata dello Spoke 1, a testimonianza dell’impatto capillare che il programma MUSA sta generando nel tessuto della ricerca italiana.
La giornata si è conclusa con una tavola rotonda tra stakeholder, dove hanno preso parola
Vittorio Biondi, Programme Manager di MUSA scarl, Armando De Crinito, Direttore Generale allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, e Silvia Botti, architetta e Direttrice di One Works Foundation. Il dibattito, moderato dallo Spoke leader Massimo Labra, si è concentrato sulle strade percorribili per promuovere un futuro sempre più innovativo dove i giovani con idee brillanti possano trovare ascolto e supporto, oltre che sulla proposta di strategie concrete di attuazione dei propri progetti.
Stand up Science ha dimostrato che la ricerca può – e deve – uscire dai laboratori per contaminare il mondo reale. Un evento che non solo racconta la scienza, ma immagina come trasformarla in valore concreto. In un’epoca in cui le sfide ambientali ed economiche richiedono risposte rapide, il futuro potrebbe davvero essere nelle mani di questi giovani scienziati. E, a quanto pare, il futuro è in buone mani.