Francesco Castellano, presidente di Tondo, racconta il successo dell’iniziativa sostenuta da MUSA per promuovere economia circolare e startup nel Mezzogiorno
Portare l’economia circolare al centro dello sviluppo del Mezzogiorno: è questa la missione di Tondo, l’organizzazione guidata da Francesco Castellano, che ha scelto Taranto come sede di Taranto CirTech, un programma di accelerazione dedicato all’innovazione sostenibile. “Abbiamo deciso di domiciliare il progetto a Taranto – spiega Castellano – per valorizzare un territorio che conoscevamo già attraverso esperienze precedenti, come Taranto Circolare. L’obiettivo è stato quello di promuovere l’innovazione e l’economia circolare nel Sud Italia, in particolare in Puglia”.
Il progetto nasce in collaborazion con MUSA – Multilayered Urban Sustainability Action, grazie a un bando vinto da Tondo. “Abbiamo seguito le linee guida e gli obiettivi di MUSA – racconta Castellano – promuovendo sostenibilità, innovazione e ricerca scientifica. Tutte le startup selezionate hanno infatti un forte collegamento con il mondo della ricerca, in particolare con il CNR e le università del Sud”.
Tra i progetti in evidenza figurano anche Be.Me e AraBat, due realtà nate in sinergia con la ricerca scientifica territoriale la prima sviluppa il primo elettrodo bioderivato e circolare per batterie e supercondensatori, combinando biopolimeri termoplastici naturali con carbonio elettricamente conduttivo ottenuto dal riciclo di materiali compositi; la seconda è una startup cleantech che affronta il problema del riciclo delle batterie al litio e di altri rifiuti industriali critici, trasformando scarti in nuove risorse ad alto valore aggiunto.
Alla call for startups hanno risposto numerose realtà del Sud, soprattutto pugliesi e tarantine, con un elevato livello di innovatività nel campo dell’economia circolare. “Siamo stati molto soddisfatti della qualità delle proposte – sottolinea Castellano – e abbiamo selezionato undici startup: nove in accelerazione e due in pre-accelerazione”.
Il team di Tondo, composto da giovani professionisti e supportato da collaboratori del territorio, ha lavorato in sinergia con università e centri di ricerca come l’Università di Bari, l’Università di Foggia, il Politecnico di Bari, il CNR-IRSA e il CIHEAM, centro di ricerca situato tra Bari e Taranto e l’Università LUM di Bari.
All’evento di presentazione del Taranto CirTech hanno partecipato anche Andrea Sianesi del Politecnico di Bari, Gianluca De Gennaro di BALAB, Vincenzo Di Canio Struttura Commissario Bonifiche e Carlo Gadaleta Caldarola di ARTI Puglia, oltre al sindaco di Taranto Pietro Bitetti, in rappresentanza della città.
Il Taranto CirTech ha anche creato un ponte tra startup, mondo produttivo e sistema della ricerca. All’evento hanno partecipato fondi di investimento e partner istituzionali come Eureka! Venture, Vertis SGR e UniCredit Start Lab. “Abbiamo voluto favorire la nascita di relazioni concrete con fondi e la parte industriale del territorio – spiega Castellano – e nei prossimi mesi continueremo a supportare i progetti affinché possano incontrare investitori e sviluppare nuove collaborazioni locali”.
Taranto CirTech rappresenta per Tondo una tappa importante nel percorso di diffusione del modello MUSA, capace di connettere ricerca, imprese e startup per affrontare le sfide della sostenibilità urbana.
Tra i progetti emersi dal percorso di accelerazione spiccano le tre startup vincitrici del Taranto CirTech: B&Y, al primo posto, che trasforma polveri, fanghi e rottami lapidei in una malta a basso impatto ambientale stampabile in 3D per l’arredo urbano e l’edilizia sostenibile; 2pack, al secondo posto, che sviluppa un materiale idrorepellente e compostabile a base carta ottenuto da scarti di pescato e altri residui organici, per la produzione di packaging ecologico; e CrioPura, al terzo posto, che ha ideato un cryogel polimerico rigenerabile capace di rimuovere metalli pesanti e fosfati dall’acqua, favorendone il recupero e il riuso.
Guardando al futuro, Castellano conferma la volontà di rafforzare la presenza di Tondo nel Sud Italia e ampliare le collaborazioni con le istituzioni locali: “Vorremmo continuare su questa strada, sfruttando le opportunità territoriali e lavorando anche sull’educazione all’imprenditorialità. Grazie agli hackathon siamo riusciti per la prima volta a portare due progetti fino alla fase di accelerazione, e questo è per noi un risultato molto significativo”.
Taranto CirTech dimostra che anche nel Sud è possibile costruire un ecosistema dell’innovazione circolare, capace di unire competenze scientifiche, startup e realtà produttive. “Il nostro obiettivo – conclude Castellano – è continuare a far crescere questo modello, favorendo la nascita di nuove imprese sostenibili e contribuendo allo sviluppo economico e ambientale del territorio”.