Oltre 150 progetti di ricerca, circa 400 partecipanti, 6 poster premiati, uno per ogni categoria: green transition, digital transformation, social infrastructure, education and training, growth and innovation, healthcare services.

Per guardare al futuro immaginando MUSA come una startup che cammina da sola, lasciando impronte di progresso sul suo cammino, dobbiamo “abbattere” i muri tra gli Atenei e lavorare tutti insieme come una grande alleanza che guarda a un futuro migliore, in cui la sostenibilità non è solo una “parola abusata” ma soprattutto un insieme di azioni volte ad aumentare la qualità della vita delle nostre città. L’unico futuro possibile si basa su efficienza energetica, rispetto dell’ambiente, inclusione sociale, sviluppo e crescita sostenibile in tutti i settori.

Questo il forte messaggio che emerge dal Terzo General Meeting di MUSA, che ha raccolto buona parte della comunità scientifica dell’hub, mettendo al centro i progetti e i ricercatori che lavorano ogni giorno per portarli avanti.

Dei 158 progetti presentati ne sono stati premiati 6, uno per ognuna delle categorie individuate: green transition, digital transformation, social infrastructure, education and training, growth and innovation, healthcare services.

Per la categoria “Green transition” il premio è andato al progetto Unlocking the Potential of Urban Fruit and Vegetable Waste: A Multifaceted Approach to Sustainable Bio-Waste Treatments“, che – secondo il comitato scientifico – si è distinto per il rigore analitico, il contenuto innovativo delle soluzioni di upcycling proposte e il notevole potenziale trasferimento tecnologico a favore dell’industria delle bioplastiche.

Ha ritirato il premio la ricercatrice Sara Mecca, dell’Università di Milano Bicocca (nella foto).

Per la categoria “Digital transformation” il premio è andato al progetto Technology access for poor households in six European countries after Covid-19 pandemic crisis“, che si è distinto per il rigore analitico e la notevole rilevanza dei problemi trattati con riferimento alla digitalizzazione delle fasce di popolazione più deboli.

Ha ritirato il premio Claudia Zola, assegnista dell’Università degli Studi di Milano (nella foto).

Per la categoria “Social infrastructure” è stato premiato il progetto “MusicTraces: A collaborative music and paint activity for autistic people”, che affronta un problema di crescente rilevanza sociale con un approccio rigoroso e originale, basato su un approccio multisensoriale.

Il premio è stato ritirato da Valentin Bauer, ricercatore del Politecnico di Milano (nella foto).

Per la categoria “Education and training” è stato premiato il progetto “Promotion of gender equality in education: Analysis, Interventions and International Perspectives”, che analizza un tema di notevole rilevanza e impatto, come la segregazione disciplinare nella formazione scolastica e propone iniziative concrete rivolte alle scuole primarie orientate alla riduzione delle differenze di genere rilevate.

Il premio è stato ritirato da Erika Grammatica, ricercatrice dell’Università di Milano Bicocca.

Per la categoria “Growth and innovation” è stato premiato il progetto “An easy to access database for sustainable and circular textile & fashion ingredients”, che propone una nuova banca dati accessibile liberamente a cittadini e professionisti con l’obiettivo di disseminare la conoscenza e promuovere l’adozione di materiali tessili sostenibili.

Ha ritirato il premio Camilla Carrara, ricercatrice dell’Università Bocconi di Milano.

Per la categoria “Healthcare services” è stato premiato il progetto “A pediatric telecardiology system that facilitates integration between hospital-based services and community-based primary care” per il contributo alla telecardiologia pediatrica attraverso uno studio pilota che ha riportato dati significativi sulla qualità della trasmissione dei dati rilevati e sull’esperienza dei pazienti.

Ha ritirato il premio Chiara Montanari dell’Università degli Studi di Milano (nella foto).