Uno spazio rinnovato che unisce architettura, ricerca e impegno ecologico per migliorare la qualità della vita ma anche un laboratorio a cielo aperto per biodiversità, tecnologia e partecipazione sociale

E’ finalmente operativa in tutte le sue capacità la rinnovata Piazza della Scienza dell’Università di Milano-Bicocca, uno spazio urbano trasformato in un innovativo esempio di rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale. Il progetto mira a migliorare la qualità della vita attraverso interventi che combinano architettura, ricerca scientifica e sensibilità ecologica. Il taglio del nastro, avvenuto durante l’apertura del nuovo anno accademico, ha visto la partecipazione di personalità di spicco come la rettrice Giovanna Iannantuoni, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi.

La trasformazione della piazza rappresenta un modello avanzato di rigenerazione urbana, caratterizzato da un incremento della biodiversità e dalla riduzione delle isole di calore. La progettazione ha privilegiato l’utilizzo di piante autoctone e mellifere, capaci di favorire l’impollinazione e di adattarsi al contesto climatico locale, creando un ecosistema urbano capace di ospitare diverse specie animali. L’incremento del 40% delle superfici verdi, accompagnato dalla riduzione delle pavimentazioni minerali, ha portato a una significativa mitigazione delle temperature estive, con una diminuzione del calore al suolo stimata tra il 20 e il 25%. Questo risultato è stato possibile grazie anche all’installazione di sensori per monitorare variabili ambientali come temperatura, qualità dell’aria e impatto acustico.

Un aspetto distintivo del progetto è il suo approccio multidisciplinare e partecipativo, realizzato nell’ambito dell’Ecosistema dell’Innovazione MUSA. Piazza della Scienza è diventata un “living lab” dove innovazioni tecnologiche e sociali vengono sperimentate in tempo reale. Il living lab si compone sia di una parte tecnologica sia di una componente sociale, dedicata al confronto e coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholder: la piattaforma tecnologica integrata permette di raccogliere e analizzare dati ambientali, come la fotosintesi delle piante e i parametri di biomonitoraggio, mentre il coinvolgimento di cittadini e stakeholder mira a creare uno spazio condiviso che risponda alle reali esigenze della comunità locale.

L’intervento ha seguito sei principi fondamentali: resilienza urbana, rinaturalizzazione, design urbano, riduzione delle emissioni di CO2, attenzione all’ecosistema antropico e replicabilità del modello. Questi obiettivi sono stati affiancati da un’attenta pianificazione estetica e funzionale, con aree verdi, spazi per la socialità e percorsi ombreggiati. Il progetto ha mantenuto una continuità con il design originale di Vittorio Gregotti, arricchendolo di nuove funzionalità orientate alla sostenibilità. Fondamentale per il progetto è stata la volontà di aumentare il verde, così da migliorare la qualità dello spazio pubblico, e di sostituire le pavimentazioni minerali con il verde per ridurre le isole di calore sfruttando al meglio l’evapotraspirazione delle piante e l’ombreggiamento. In totale, i lavori hanno previsto la messa a dimora di 52 alberi e grandi arbusti e di 568 arbusti di altre dimensioni,

Piazza della Scienza si configura quindi come un luogo di ricerca e formazione, grazie alla collaborazione tra ricercatori, studenti e cittadini. Iniziative come il podcast “Sustainability and the City” e il B-YOUth Forum hanno approfondito il dialogo sulla sostenibilità urbana, coinvolgendo giovani e scuole del territorio di Milano e dintorni. Ma anche eventi come il “Festival GenerAzioni” hanno ulteriormente promosso la consapevolezza sulle trasformazioni in atto, offrendo un modello di inclusione e innovazione replicabile in altri contesti urbani.