Sustainability and the city, le prime ricerche del progetto MUSA raccontate al podcast

Realizzato dal team di Open-Air Lab dell’Università Bicocca

Cosa c’entra un economista con la sostenibilità? E una biologa? E un ingegnere gestionale? Come le ricerche di un sociologo della comunicazione cambiano la città di Milano e la rendono più sostenibile? E quelle di una sismologa? ‘Sustainability and the city’, il podcast realizzato dal team di ricerca Open – Air Lab dell’Università di Milano Bicocca all’interno del progetto MUSA, che parla di come riuscire a rendere Milano, e in generale le nostre città, più giuste, verdi e inclusive, è alla sua undicesima puntata.

Attraverso incontri e interviste a ricercatori e studiosi del progetto MUSA, provenienti da orizzonti accademici e professionali diversi e afferenti alle Università di Milano-Bicocca, di Milano “La Statale”, Politecnico e Bocconi, queste prime puntate del podcast offrono una polifonia di voci che illuminano diversi – e curiosi – aspetti, utili a rendere Milano un laboratorio esemplare di sostenibilità urbana e a divenire una città modello in termini di vivibilità, sostenibilità economica, responsabilità ambientale e giustizia sociale.

Nelle puntate si trovano dialoghi con studiosi di materie STEM. Gli astrofisici Michele Fumagalli e Mario Zannoni spiegano l’importanza di favorire l’accesso al cielo degli studenti e delle studentesse, fin dalla scuola dell’infanzia, affinché sperimentino il fascino dello studio delle stelle. La prospettiva biologica esplora il tema della biodiversità urbana su varie scale, macro e micro.

Massimo Labra racconta le connessioni tra sostenibilità urbana e biodiversità, evidenziando l’importanza di approcci multi e interdisciplinari per favorire la transizione ecologica, ma anche il ruolo dei giovani per realizzarla. Con Antonia Bruno, Sara Fumagalli e Giulia Ghisleni, stringendo il microscopio, si esplora l’interconnessione che esiste tra i microrganismi e la sostenibilità dal punto di vista della salute, ambientale e umana, perché tutti noi siamo olobionti, ovvero siamo esseri viventi solo grazie a questi componenti piccolissimi, che vivono con noi e che sono intrinsecamente legati alla nostra storia evolutiva.

Marilisa D’amico introduce la prospettiva giuridica illustrando il legame tra sostenibilità sociale, tutela dei diritti e cura dei nuovi linguaggi contro le discriminazioni e chiarendo come una società sostenibile e inclusiva sia quella in cui si costruiscono le condizioni per rendere i diritti concreti e praticabili da tutte e tutti e come la difesa dell’inclusione e dell’uguaglianza sostanziale passi attraverso un necessario lavoro sul linguaggio.

La cornice sociologica, attraverso la voce di Marco Gui, invita a interrogarsi sulla necessità di tracciare delle regole condivise per gestire l’accesso online dei giovani, affinché sia più chiaro come affrontare i rischi connessi all’utilizzo dei nuovi media e potenziarne le opportunità, soprattutto per i minori che ad essi si avvicinano.

La prospettiva economica permette di comprendere l’apporto che l’economia può dare all’analisi degli impatti ecologici di politiche, aziende e persone, da un lato, ma anche il ruolo della finanza nel favorire e sostenere la transizione ecologica. E dunque, Edoardo Croci mostra come la valutazione di impatto economico possa intrecciarsi con quella ambientale, che emerge dal lavoro sinergico tra le scienze economiche e sociali e le scienze fisiche e naturali, e come essa possa restituire una consapevolezza collettiva di benefici e costi delle scelte pubbliche e private in modo da orientare la selezione dei modelli di gestione e finanziamento applicati alla rigenerazione urbana.

Si scopre, poi, con Lucia Parisio come la finanza verde implichi l’adozione di uno sguardo sul lungo periodo, che sposta il piano del rendimento immediato e individuale sul piano del benessere collettivo e del futuro del pianeta. O ancora, dal punto di vista dello sviluppo aziendale, Francesco Longo indica l’uso delle logiche di piattaforma per ripensare i modelli dei servizi del welfare, per creare nuove forme di aggregazione sociale e rispondere ad alcuni bisogni emergenti dalla società contemporanea.

Non manca un approfondimento sull’istruzione terziaria, grazie a Stefano Trancossi, su come sia utile e significativo per il futuro dei nostri territori costruire una rete interistituzionale per gestire e potenziare il circuito universitario, osservando le attuali caratteristiche del nostro sistema e l’impatto che le università telematiche e la didattica a distanza hanno avuto sulle istituzioni.

L’ingegneria, ancora, permette di comprendere molteplici modi attraverso i quali si possono rendere le città più vivibili. In questa direzione, con Eleonora Bruschi impariamo come ci sia chi è impegnato a costruire dei dispositivi di dissipazione di energia per proteggere dal punto di vista sismico le costruzioni, prevenendo i danni che i terremoti possono portare agli edifici vulnerabili che abbiamo sul territorio, primi fra tutti gli ospedali. Ancora, uno sguardo gestionale, grazie a Gianluca Tedaldi, mostra come la ricerca possa supportare lo sviluppo delle piccole imprese e affiancarle nel promuovere la sostenibilità nelle sue diverse dimensioni, offrendo spunti curiosi, ad esempio sul ciclo di vita delle nostre scarpe da ginnastica.

Le diverse puntate, quindi, intendono promuovere una visione aperta della scienza, che sia accessibile per tutti coloro che sono interessati al futuro delle nostre città.

Il podcast è realizzato dal gruppo di ricerca “Open-Air Lab” dell’Università di Milano – Bicocca, composto da Francesca Antonacci, Veronica Berni, Nicoletta Ferri, Monica Guerra, Letizia Luini, Patrizia Luen Ribolla, Francesca Rota, Giulia Schiavone, Maddalena Sottocorno, Manuela Tassan e Franca Zuccoli, all’interno del progetto MUSA – Multilayered Urban Sustainability Action, una iniziativa finanziata nell’ambito del programma europeo NextGenerationEU, precisamente PNRR Missione 4 Componente 2 Linea di Investimento 1.5.

Un particolare ringraziamento a Radio Bicocca ed Elena Gemma Brogi per la preziosissima collaborazione tecnica. Ascolta qui il podcast